Phil Ivey è il mago delle carte

Ritornano le noie legali per il “Tiger Woods” del poker Phil Ivey con una nuova citazione in giudizio da parte del Borgata Casinpo di Atlanta in USA. Non ancora conclusasi la grana legale con il Crockfords Casino di Londra, che gli ha negato la vittoria di 12 Milioni di dollari adducendo che Ivey aveva barato, anche il Borgata Casino, che invece aveva liquidato l’imputato, prova in maniera discutibile e bizarra a rivalersi sul mal capitato. Giocando a Baccarat Ivey avrebbe vinto 9,8 Milioni di dollari ma il Borgata sostiene di essere stato truffato con la complicità di Cheng Yin Sun e della Gemaco Inc..

Sembra quasi la trama di un film con finale in sile “La stangata” ed a raccontarlo c’è da non crederci ma sembra che Phil Ivey sia stato accusato di aver barato usando a suo vantaggio le imperfezioni presenti sul dorso delle carte da gioco fornite dalla Gemaco Inc., una delle più note marche di carte in America. Il complice Cheng Yin Sun, appostato accanto al dealer sarebbe stato addetto alla lettura del dorso delle carte che sistematicamente comunicava al signor Phil Ivey.

I capi di imputazione per Phil Ivey sono così tanti da includere ance l’estorsione ed il racket. Molti si sono posti il problema e sono arrivati alla conclusione che se qualcosa è stato violato, probabilmente sono le regole della casa e niente di più. Comunque sia andata Phil Ivey rimane un grande, anzi a maggior raggione se è riuscito a raggirare il casinò in modo così astuto. Questa storia è talmente coinvolgente e pazzesca che potrebbe avere un seguito sulle pellicole di Hollywood. A questo punto viene spontaneo chiedersi cosa sarebbe successo se Ivey avesse giocato sui casino online e quali stratagemmi avrebbe inventato questo mago della stangata.

Commenti

No comments yet.

Leave a comment

(required)

(required)